Alba e Bra, divise su tutto ma unite nel gusto
Il tartufo regna nella zona che vanta 226 prodotti famosi nel mondo il panorama sulle due capitali gastronomiche: Alba e Bra, capaci di dar vita alla prima public company piemontese. Fondata... sul gusto
Ce lhanno e lo fanno conoscere bene. Alba e Bra, rivali da sempre, promuovono direttamente, in Italia e nel mondo, il loro ricco patrimonio artistico. Comunemente. Ne è un esempio l"Agenzia di Pollenzo" nata lo scorso luglio come polo culturale dell'enogastronomia di qualità (per iniziativa dello Slow food-Arcigola) e che prevede che i vecchi fabbricati del complesso dellantica tenuta di casa Savoia ospitino, oltre ad una struttura alberghiera, una banca del vino (su 1.700 mq di cantina!) e un'accademia europea del gusto di grado universitario. L'Agenzia ha visto la pronta adesione anche di enti pubblici e banche, costituendo, in questo modo, il primo esempio di public company piemontese.
Dobbligo, fra queste zone, dedicarsi alla degustazione dei vini, delle mille preparazioni col riso e delle nocciole. Ma noi oggi vogliamo ricordarvi del re incontrastato delle tavole piemontesi: il tartufo.
Dal 5 al 28 ottobre 2001 si terrà infatti la Fiera nazionale del tartufo di Alba. E in onore di questo pregiatissimo alimento, vi proponiamo una gustosa ricetta contadina, praticata nel secondo '800 e nel primo '900. Una curiosità: dopo questa data, i signori del borgo si appropriarono del piatto, facendone un raffinato antipasto.
Polenta e formaggio con tartufi
Ingredienti: 600 gr. di polenta, 300gr. di formaggio (fontina valdostana, toma o gruyére), uova sbattute, pangrattato, olio d'oliva, un tartufo di circa 30-40 gr.
Come si prepara: fate una normale polenta condita con olio; parmigiano e latte intero. Quando si indurisce versatela su un tavolo di marmo bagnato di acqua, dandole uno spessore di circa 2 cm. Lasciate raffreddare, poi ritagliate la polenta ed il formaggio a cubetti. Infilzate con degli stecchini di legno un cubetto di polenta e uno di formaggio aggiungendo il tartufo tra cubetto e cubetto. Passate gli spiedini nell'uovo sbattuto un po' salato e nel pan grattato e friggeteli in abbondante olio di oliva. Servite ben caldo come antipasto o come contorno a carne brasata o stufata.
E parlando di prodotti piemontesi, non potevamo scordare i formaggi.
Fra i molti formaggi DOP (Denominazione dOrigine Protetta), il Castelmagno è forse poco noto, ma sicuramente uno dei più rinomati e rari. E prodotto in una ristretta area montana fra Castelmagno, Pradleves e Monterosso Grana. La sua produzione, un tempo abbondante, è calata dopo l'ultimo dopoguerra in seguito allo spopolamento della zona di produzione (anche se oggi se ne registra una lieve ripresa). Le forme migliori sono quelle prodotte d'estate in alpeggio, anche se la lavorazione si effettua durante tutto l'anno. Il Castelmagno sviluppa pienamente il suo sapore dopo alcuni mesi di stagionatura.
Ed ecco una delicata preparazione di origine valdese che basa su questo formaggio e sullottimo miele prodotto in Val Troncea il suo aroma speciale.
Soufflé di formaggio con noci e miele
Ingredienti: 150 gr. Castelmagno; 40 gr. di burro; 2 cucchiai di farina; 3 dl di latte; 4 uova; 4 cucchiai di miele millefiori; 12 gherigli di noci; sale e pepe
Come si prepara: in una casseruola sciogliete il burro, aggiungete la farina e versate gradatamente il latte, mescolando con una frusta e facendo attenzione affinché non si formino grumi; si otterrà così una besciamella molto densa. A questo punto aggiungete il formaggio sbriciolato amalgamando bene; togliete subito dalla fiamma ed incorporate i tuorli ad uno ad uno, salate e pepate. Montate gli albumi a neve ben ferma aggiungendo un pizzico di sale, incorporatevi il composto precedentemente preparato e versate il tutto in uno stampo imburrato. Ponete a cuocere in forno preriscaldato a 175º per circa 30 minuti. Servire il soufflé appena sfornato, irrorato col miele a filo e decorato con le noci spezzettate grossolanamente.