La sfida di Savona
Genova capitale della cultura nel 2004? Vittorio Sgarbi e' pronto a scommettere che le cose non andranno proprio cosi'. E rilancia Savona.
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L’idea di Sgarbi (appoggiato dall’amministrazione comunale e, pare, dalla Cassa di Risparmio di Savona) è quella di farne il cavallo di battaglia contro l’esposizione sui transatlantici prevista nella città della lanterna.
Ma non si tratta del solo progetto previsto a Savona per il 2004: sembra infatti che dal cappello a cilindro di Sgarbi verranno fuori altri appuntamenti importanti e diversificati, tra cui una mostra (ora in programmzione a Cagliari) su Egon Schiele, per il versante contemporaneo.
Genova rimane a guardare?
Nel frattempo Genova si è lasciata sfuggire per il 2004 una mostra da Caravaggio a Mattia Preti. A detta di Sgarbi, gliel’avrebbe soffiata sotto il naso il Museo di Vienna...Il risultato? Tutto rimandato al 2005.
Savona: la conoscete? Nota ai più come città natale del Presidente Sandro Pertini, Savona è sempre rimasta un po’ in ombra. Dopo essersi lasciati alle spalle, con Voltri, il serpentone della lunghissima Genova, Savona appare dopo chilometri di piccoli centri abitati a vocazione turistico-balneare. Albisola ne è l’anticamera, con la sua antica arte della ceramica, un tempo appannaggio delle fornaci savonesi. La città – la cui geometria richiama l’ottocento piemontese – è abbracciata al suo porto, vivibile anche per i non addetti ai lavori. Tra le rughe ci sono i segni di un passato ricco e indipendente, torri e palazzi e una pinacoteca, nascosto rifugio di opere di Vincenzo Foppa, del Magnasco e del Guercino. Merita una visita anche il forte del Priamar, che la leggenda vuole costruito da un omonimo generale cartaginese. In realtà è stato eretto dai genovesi nel 1542, sulle rovine della cattedrale e del castello, distrutti insieme a gran parte degi altri edifici. Chi cerca un po’ di fresco può trovarlo nell’entroterra, in Val Bormida. Sperando che i recenti incendi abbiano risparmiato almeno parte dei suoi boschi, tanto splendidi e ricchi di legname da aver convinto persino i maestri vetrai delle Fiandre a svolgere qui – presso la Bormida di Mallàre – la propria attività. |