Mettete un viaggio lungo la via Emilia, mettete un colpo di sonno e mettete un bar aperto alle 11 di notte appena alle porte di Castelfranco Emilia. Sono lì che mi gusto il caffè e mi vedo la mitica Raffaella nazionale, la Carrà! Cosa non pagherei per intervistarla, per passare con lei solo alcuni minuti...

Il barista mi guarda e sorride. Poi mi si avvicina come uno che sa un segreto importantissimo mi fa...

Guardi che lei è una nostra compaesana... E' nata qui, alla Cavazzona di Castelfranco Emilia

Io lo guardo come un Ufo, ma lui insiste.

Lo sanno tutti che è nata lì in quel casermone, la vecchia dogana! Poi è sparita

Ma non era nata a Bologna?

Beh, qui siamo al confine e poi la storia sconfina quasi nella leggenda.

Mi dica un po', non è che qui c'è ancora qualche suo parente?

A dire la verità qualcuno c'è, è il Pelloni che abita qua più davanti, ma chissà se è veramente suo parente...

Se non altro il cognome coincide. Pelloni, è questo il vero cognome della mitica Carrà.
Nel giro di pochi minuti sono davanti ad una fila di campanelli, scruto attentamente e pigio su quello con la scritta "Sig. Pelloni Stefano". Mi presento come giornalista e la voce dal citofono mi dice di entrare.

Davanti alla porta rimango impietrito. Eh sì, Stefano Pelloni, il bandito romagnolo nato nel 1823 a Boncellino in provincia di Forlì, è proprio davanti a me. Capelli lunghi, neri, corvini, una barba incolta e due occhi scuri e vivaci. Mi sorride e dice: "Finalmente vi siete accorti di me".

Mobili colorati e traboccanti di libri, una chitarra elettrica appoggiata al muro ed una classica poco più in là, foto di concerti in posti semi-sconosciuti, targhe di premi letterari. Gli racconto la mia "disavventura" per filo e per segno, e lui mi guarda con uno sguardo talmente divertito che sono quasi convinto che lui pensi che io sono pazzo da legare.

"Esclusivo!!! Intervista con il cugino lontano di Raffaella Carrà " Ed ora, qui davanti al mio word processor, mi chiedo se tutto ciò è vero, se il Pelloni non mi abbia raccontato solo delle fandonie. Ma come verificarlo? Solo una persona può chiarirci il mistero. Ehi Raffa, se ci sei batti un colpo!!!

Eh sì, mi dice, mio padre è nato qua a Castelfranco; Pelloni Ivano, doveva essere Ivan ma allora era il '35 ed avere un nome russo non era proprio indicato.

E' lui il parente più vicino alla Raffa? gli faccio.

Così mi ha sempre detto. Erano 47 in famiglia ed uno, anzi una di questi era Raffaella. Questa è una leggenda famigliare ed io non mi sono mai preso la briga di controllare, per me è vera, e ciò mi basta!
Le chiacchiere scorrono veloci e dopo alcune ore mi rendo conto che albeggia. Saluto il Pelloni, torno alla macchina e già vedo i titoli del mio giornale.

E voi, intanto, se passate lungo la via Emilia tra Modena e Bologna, chiedete del Pelloni; due chiacchiere e un bicchiere di vino non ve li rifiuterà mai... e poi chissà, magari ci sarà proprio lei, sì lei, in cortile che prova l'ultimo ballo di Carramba!

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