Un'altra voce su Palermo
creato da Italiaplease
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20/06/2008 15:14
Umberto Santino, presidente del Centro Siciliano di Documentazione "Giuseppe Impastato", unisce i punti della Palermo che vuole vivere di legalita'.
IP: Umberto, potresti individuare a Palermo dei luoghi della legalità, dei punti di riferimento e divulgazione di una cultura anti-mafiosa?
"Oltre al Centro siciliano di Documentazione - lunico preposto alla ricerca - sono nati altri centri e associazioni, alcuni dei quali, come il Centro Terranova, la Fondazione Costa, la Fondazione Falcone e il Centro Borsellino, sono sostenuti da finanziamenti pubblici. LUniversità si limita invece a qualche convegno e alla produzione di qualche saggio.
Dagli anni 80 le scuole svolgono varie attività di educazione alla legalità, ma sono un po troppo occasionali. Tra i centri sociali che operano sul territorio ci sono il 'San Saverio' allAlbergheria, poi il Centro 'Zen Insieme' e il 'Padre Nostro' al quartiere Brancaccio, fondato da Padre Puglisi assassinato nel 1993. Infine il 'Dipingi la Pace', nel quartiere Borgo, e un centro Arci Ragazzi a Borgo Nuovo. Come si vede, sono quasi tutti di estrazione religioso-parrocchiale. Non esiste invece un centro sociale autogestito: per alcuni anni ce nè stato uno a Montevergini, nel centro storico, ma da tempo ha cessato lattività.
"In molti luoghi di delitti e di stragi ci sono lapidi che ricordano i caduti. Non cè nulla invece che ricordi luoghi che dovrebbero essere storici, come la sede dei Fasci siciliani, in Via Alloro. Non cè neppure un monumento che ricordi i caduti dei Fasci (1892-1894); in compenso cè un monumento a Francesco Crispi, che come capo del governo ordinò i massacri e lo scioglimento dei Fasci. Per di più la scritta sulla base del monumento dice: "La monarchia ci unisce " mentre il prosieguo "La Repubblica ci divide" è stato cancellato!"
Leggi anche: Intervista a Paolo Briguglia, il giovane attore co-protagonista de "I Cento Passi"
"Oltre al Centro siciliano di Documentazione - lunico preposto alla ricerca - sono nati altri centri e associazioni, alcuni dei quali, come il Centro Terranova, la Fondazione Costa, la Fondazione Falcone e il Centro Borsellino, sono sostenuti da finanziamenti pubblici. LUniversità si limita invece a qualche convegno e alla produzione di qualche saggio.
Dagli anni 80 le scuole svolgono varie attività di educazione alla legalità, ma sono un po troppo occasionali. Tra i centri sociali che operano sul territorio ci sono il 'San Saverio' allAlbergheria, poi il Centro 'Zen Insieme' e il 'Padre Nostro' al quartiere Brancaccio, fondato da Padre Puglisi assassinato nel 1993. Infine il 'Dipingi la Pace', nel quartiere Borgo, e un centro Arci Ragazzi a Borgo Nuovo. Come si vede, sono quasi tutti di estrazione religioso-parrocchiale. Non esiste invece un centro sociale autogestito: per alcuni anni ce nè stato uno a Montevergini, nel centro storico, ma da tempo ha cessato lattività.
IP: Al contrario, potresti individuare dei luoghi della "non legalità"?
"A Palermo lillegalità non è localizzata ma è diffusa e spalmata su tutto il territorio. Basta vedere come i palermitani prendono lautobus (quasi tutti entrano dalluscita e raramente pagano il biglietto), per vedere quanto è diffuso il degrado e laggressività nei gesti della vita quotidiana e per rendersi conto della diffusione e persistenza di questa cultura dellillegalità ".
IP: Palermo è tristemente nota anche per essere stata teatro di numerosi attentati di mafia. Esiste qualcosa sul luogo degli attentati che informi e aiuti la memoria a ricordare? "A Palermo lillegalità non è localizzata ma è diffusa e spalmata su tutto il territorio. Basta vedere come i palermitani prendono lautobus (quasi tutti entrano dalluscita e raramente pagano il biglietto), per vedere quanto è diffuso il degrado e laggressività nei gesti della vita quotidiana e per rendersi conto della diffusione e persistenza di questa cultura dellillegalità ".
"In molti luoghi di delitti e di stragi ci sono lapidi che ricordano i caduti. Non cè nulla invece che ricordi luoghi che dovrebbero essere storici, come la sede dei Fasci siciliani, in Via Alloro. Non cè neppure un monumento che ricordi i caduti dei Fasci (1892-1894); in compenso cè un monumento a Francesco Crispi, che come capo del governo ordinò i massacri e lo scioglimento dei Fasci. Per di più la scritta sulla base del monumento dice: "La monarchia ci unisce " mentre il prosieguo "La Repubblica ci divide" è stato cancellato!"
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