La fabbrica dei successi di Giuseppe Verdi
Nabucco, Aida, Rigoletto, Traviata. Ascoltateli all'Arena di Verona, ma leggete qui il dietro le quinte
Trascorrono quasi 30 anni fra la prima rappresentazione di Nabucco e quella di Aida: il giovane esordiente del dramma degli Ebrei è ormai uno dei più grandi compositori viventi e maestro del teatro dopera quando scrive le gesta di Aida e Radames.
Dopo il promettente esordio di Oberto, Verdi attraversa un non facile periodo fra impegni di lavoro e ristrettezze economiche, fra la campagna di Roncole e il bel mondo milanese.
Nabucco è loccasione che Verdi sa sfruttare al meglio: recluta i migliori cantanti dellepoca, segue lallestimento in prima persona, tira le arie fino al limite delle possibilità degli interpreti, dando ai personaggi un carattere vigoroso e in sintonia con gli ideali risorgimentali dellepoca. Il successo della prima scaligera del 9 settembre 1841 fu strepitoso. Verdi divenne un personaggio à la page, tanto che moda e cucina si addobbarono col suo nome: lultimo grido erano scialli, cappelli e intingoli alla Verdi.
Da Nabucco inizia per il bussetano una lunga e costante ascesa artistica ed economica (sapeva ben curare i suoi affari!) che trova uno degli apici maggiori nella commissione di Aida. Dopo linaugurazione del canale di Suez occorre unopera che celebri la grande impresa ed il nuovo teatro dopera. Preferito al rivale Richard Wagner, Verdi è coperto doro per scrivere la nuova opera: anche in questo caso, la prima, anzi le prime a Il Cairo (24 dicembre 1871) e a Milano (8 febbraio 1872) sono un grandioso trionfo.
Nel frattempo, da buon lavoratore padano, Verdi non rimane a guardare e sforna unopera dietro laltra, cura i suoi interessi, rivede, ritaglia, gira lEuropa e, alla metà del secolo dà alla luce Rigoletto. Gestazione tribolata come poche altre, a causa del soggetto di "Le Roi samuse" che al suo esordio nel 1832 fu immediatamente censurato per via della dissolutezza che lo pervade. Nonostante siano passati ormai 20 anni, il tema è sempre scottante e fra una lettera di censura, le reazioni sdegnate di Verdi e limbarazzo del malcapitato librettista di fiducia Francesco Maria Piave, si trova il modo di camuffare, di dissimulare cambiando nomi e luoghi. Ancora una volta la prima dell11 marzo 1851 alla Fenice di Venezia è un successo eccezionale.
Forse stimolato dal tema di Rigoletto, forse perché rivede nel soggetto de La Traviata uneco della sua storia damore con Giuseppina Strepponi, Verdi decide di buttarsi su un altro soggetto delicato, "La Dame aux camélias" di Dumas figlio. Nasce così La Traviata, una delle opere più amate di Verdi, ma che al suo esordio strano a dirsi - parte con un tonfo clamoroso. Soprattutto gli interpreti non reggono le parti assai impegnative dei protagonisti. Anche laccentuato verismo delle situazioni mette alla prova le qualità dattore dei cantanti. Individuati i difetti, limata qualche parte, cambiato il cast, Verdi prepara una nuova messa in scena: era il 6 maggio 1854, sarà "un successo senza esempio".
Rigoletto, La Traviata, Aida, Nabucco e Il Trovatore fino al 2 settembre allArena di Verona per la stagione estiva.
Dopo il promettente esordio di Oberto, Verdi attraversa un non facile periodo fra impegni di lavoro e ristrettezze economiche, fra la campagna di Roncole e il bel mondo milanese.
Nabucco è loccasione che Verdi sa sfruttare al meglio: recluta i migliori cantanti dellepoca, segue lallestimento in prima persona, tira le arie fino al limite delle possibilità degli interpreti, dando ai personaggi un carattere vigoroso e in sintonia con gli ideali risorgimentali dellepoca. Il successo della prima scaligera del 9 settembre 1841 fu strepitoso. Verdi divenne un personaggio à la page, tanto che moda e cucina si addobbarono col suo nome: lultimo grido erano scialli, cappelli e intingoli alla Verdi.
Da Nabucco inizia per il bussetano una lunga e costante ascesa artistica ed economica (sapeva ben curare i suoi affari!) che trova uno degli apici maggiori nella commissione di Aida. Dopo linaugurazione del canale di Suez occorre unopera che celebri la grande impresa ed il nuovo teatro dopera. Preferito al rivale Richard Wagner, Verdi è coperto doro per scrivere la nuova opera: anche in questo caso, la prima, anzi le prime a Il Cairo (24 dicembre 1871) e a Milano (8 febbraio 1872) sono un grandioso trionfo.
Nel frattempo, da buon lavoratore padano, Verdi non rimane a guardare e sforna unopera dietro laltra, cura i suoi interessi, rivede, ritaglia, gira lEuropa e, alla metà del secolo dà alla luce Rigoletto. Gestazione tribolata come poche altre, a causa del soggetto di "Le Roi samuse" che al suo esordio nel 1832 fu immediatamente censurato per via della dissolutezza che lo pervade. Nonostante siano passati ormai 20 anni, il tema è sempre scottante e fra una lettera di censura, le reazioni sdegnate di Verdi e limbarazzo del malcapitato librettista di fiducia Francesco Maria Piave, si trova il modo di camuffare, di dissimulare cambiando nomi e luoghi. Ancora una volta la prima dell11 marzo 1851 alla Fenice di Venezia è un successo eccezionale.
Forse stimolato dal tema di Rigoletto, forse perché rivede nel soggetto de La Traviata uneco della sua storia damore con Giuseppina Strepponi, Verdi decide di buttarsi su un altro soggetto delicato, "La Dame aux camélias" di Dumas figlio. Nasce così La Traviata, una delle opere più amate di Verdi, ma che al suo esordio strano a dirsi - parte con un tonfo clamoroso. Soprattutto gli interpreti non reggono le parti assai impegnative dei protagonisti. Anche laccentuato verismo delle situazioni mette alla prova le qualità dattore dei cantanti. Individuati i difetti, limata qualche parte, cambiato il cast, Verdi prepara una nuova messa in scena: era il 6 maggio 1854, sarà "un successo senza esempio".
Rigoletto, La Traviata, Aida, Nabucco e Il Trovatore fino al 2 settembre allArena di Verona per la stagione estiva.