Da Nord a Sud, dove 'cultura' fa rima con 'industria'
In Italia (e non solo) si consolida la tendenza a recuperare aree industriali dimesse e destinarle alla cultura. Ecco alcuni esempi.
Chi lavrebbe detto che la cultura è anche quella ritenuta più accademica è avrebbe definitivamente puntato gli occhi su spazi industriali in disuso? Eppure sembra essere proprio questa la tendenza più consolidata degli ultimi anni, in Italia e oltre-confine. Per fare qualche esempio significativo abbiamo attraversato la Penisola, facendo sosta a Napoli, Parma e con unanticipazione su Milano, nel cuore dellindustriale nord.
Napoli scientifica
Tra Posillipo e i Campi Flegrei, nella zona di Bagnoli, fino a qualche anno fa campeggiava larea industriale ILVA-ITALSIDER, emblema del processo di industrializzazione del Mezzogiorno stabilito dalla legge speciale del 1904. Fino agli anni 50 era ritenuto il più importante polo industriale dellItalia meridionale, ora larea è oggetto di una imponente bonifica, con il recupero di alcuni capannoni per farne sede di musei e congressi, la costruzione di un porto turistico e svariate iniziative culturali (tra cui lestivo e sovraffollato Neapolis Rock Festival è per chi ama il rock, italiano e non). Ma il vero fiore allocchiello è la Città della Scienza: 12.000 mq di capannoni industriali del pieno Ottocento, da cui si respira lodore del mare del Golfo di Pozzuoli e, dal 1996 a questa parte, anche laria dellinnovazione tecnologica. Nato sullesempio di strutture come lo Science Center di San Francisco, lo Science Museum di Londra e la Cité des Sciences di Parigi, è il primo polo per la diffusione scientifico-tecnologica in Italia. Lambizione? Rendere la scienza e la tecnologia qualcosa di vivo, con mostre, laboratori, esposizioni nel nome dellinterattività, della simulazione e anche è perché no - del gioco. Il tutto a due passi dal cuore di Napoli.
Parma a suon di musica
Se Napoli rispolvera vecchi edifici per consegnarli tra le braccia della scienza, Parma non rimane a guardare e risponde sulle note dellauditorium Niccolò Paganini, realizzato nellex Zuccherificio Eridania niente meno che su progetto di Renzo Piano. Linaugurazione - avvenuta lo scorso 15 novembre 2001 è ha visto darsi appuntamento Riccardo Muti e lOrchestra Filarmonica della Scala in questa storica costruzione del 1899, di cui è stata conservata la struttura esterna in mattoni.
Per il progetto - che vale 27 miliardi - hanno messo mano al portafogli Stato, Regione Emilia Romagna, Comune di Parma e anche un soggetto privato, il colosso Barilla. E solo il primo passo di unoperazione che dovrebbe rivalutare unintera area della città per trasformarla in 130.000 metri quadri di cultura.
Milano in attesa
Milanesi e non tenetevi pronti: per la primavera del 2002 è attesa infatti linaugurazione del Museo del Presente, nellex-area industriale della Bovisa. Lo scheletro delledificio è quello degli ormai centenari gasometri e fabbriche: 4700 metri quadrati che verranno adibiti a spazio espositivo dedicato allarte contemporanea e alle avanguardie. Lo spazio sarà un museo ma non solo: Jean-Hubert Martin, consulente del progetto nonché ex direttore del Centre Pompidou di Parigi, intende creare un luogo di incontro in cui poter anche chiacchierare, prendere un caffè, ascoltare un concerto. Il tutto allinsegna delle pause e di nuovi ritmi.
Napoli scientifica
Tra Posillipo e i Campi Flegrei, nella zona di Bagnoli, fino a qualche anno fa campeggiava larea industriale ILVA-ITALSIDER, emblema del processo di industrializzazione del Mezzogiorno stabilito dalla legge speciale del 1904. Fino agli anni 50 era ritenuto il più importante polo industriale dellItalia meridionale, ora larea è oggetto di una imponente bonifica, con il recupero di alcuni capannoni per farne sede di musei e congressi, la costruzione di un porto turistico e svariate iniziative culturali (tra cui lestivo e sovraffollato Neapolis Rock Festival è per chi ama il rock, italiano e non). Ma il vero fiore allocchiello è la Città della Scienza: 12.000 mq di capannoni industriali del pieno Ottocento, da cui si respira lodore del mare del Golfo di Pozzuoli e, dal 1996 a questa parte, anche laria dellinnovazione tecnologica. Nato sullesempio di strutture come lo Science Center di San Francisco, lo Science Museum di Londra e la Cité des Sciences di Parigi, è il primo polo per la diffusione scientifico-tecnologica in Italia. Lambizione? Rendere la scienza e la tecnologia qualcosa di vivo, con mostre, laboratori, esposizioni nel nome dellinterattività, della simulazione e anche è perché no - del gioco. Il tutto a due passi dal cuore di Napoli.
Parma a suon di musica
Se Napoli rispolvera vecchi edifici per consegnarli tra le braccia della scienza, Parma non rimane a guardare e risponde sulle note dellauditorium Niccolò Paganini, realizzato nellex Zuccherificio Eridania niente meno che su progetto di Renzo Piano. Linaugurazione - avvenuta lo scorso 15 novembre 2001 è ha visto darsi appuntamento Riccardo Muti e lOrchestra Filarmonica della Scala in questa storica costruzione del 1899, di cui è stata conservata la struttura esterna in mattoni.
Per il progetto - che vale 27 miliardi - hanno messo mano al portafogli Stato, Regione Emilia Romagna, Comune di Parma e anche un soggetto privato, il colosso Barilla. E solo il primo passo di unoperazione che dovrebbe rivalutare unintera area della città per trasformarla in 130.000 metri quadri di cultura.
Milano in attesa
Milanesi e non tenetevi pronti: per la primavera del 2002 è attesa infatti linaugurazione del Museo del Presente, nellex-area industriale della Bovisa. Lo scheletro delledificio è quello degli ormai centenari gasometri e fabbriche: 4700 metri quadrati che verranno adibiti a spazio espositivo dedicato allarte contemporanea e alle avanguardie. Lo spazio sarà un museo ma non solo: Jean-Hubert Martin, consulente del progetto nonché ex direttore del Centre Pompidou di Parigi, intende creare un luogo di incontro in cui poter anche chiacchierare, prendere un caffè, ascoltare un concerto. Il tutto allinsegna delle pause e di nuovi ritmi.