Gli 80 anni del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise Parco ottuagenario
Auguri a uno dei parchi piu' vecchi d'Europa. E a una regione italiana che merita piu' di una visita
Lo scorso 13 gennaio il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise (al secolo solo d’Abruzzo) ha spento le sue prime 80 candeline. Non è un traguardo da poco: in Europa non sono molti, infatti, i parchi ottuagenari, tra cui quelli di Abisko (Svezia), Engadina (Svizzera) e di Brughiera di Luneburgo (Germania).
Qualche dato
100 orsi marsicani (da cui prende il nome la zona) appartenenti ad una sottospecie unica al mondo, discendente diretta dell’orso delle caverne; 700 camosci d’Abruzzo, anch’essa specie rara e simile a quella dei Pirenei; 50 lupi appenninici, la rarissima lince, il cinghiale, la lontra, 5 coppie nidificanti di aquila reale e - recentemente reintrodotti – il cervo (1200 esemplari) e il capriolo (500 esemplari). Tutto questo e tante altre specie animali – facilmente avvistabili - a pochi chilometri (circa due ore di auto) da Roma e Napoli. 50mila ettari di parco che sfoggia estesissime ed integre faggete e pinete, ed alcune chicche uniche al mondo: un’orchidea alpina – presente solo da queste parti e sulla Majella – e un’iris molto particolare.
Promosso a pieni voti?
Non c’è dubbio che il Parco abbia tutte le carte in regola per garantirsi il prestigioso Diploma Europeo per la Conservazione della Natura, titolo che detiene da oltre trent’anni, nonostante negli ultimi tempi siano circolate cattive notizie...Non è infatti un mistero il deficit che grava sulle spalle dell’amministrazione del Parco, venuto alla luce insieme alla gestione non proprio esemplare di gran parte del personale, al recente incremento del bracconaggio e - ciliegina sulla torta - ad alcuni progetti per la costruzione di impianti sciistici in aree integre e selvagge. Un contributo straordinario concesso dalla recente Legge Finanziaria, oltre ad un Progetto d’Impresa in fase di elaborazione e ai programmi di risanamento del nuovo Consiglio Direttivo, sono fino ad ora le armi e i rimedi attuati per far fronte all’emergenza e arginare pericoli e rischi. Tutto per salvaguardare questo gioiello della natura che, da solo, è già un buon motivo per una visita a questa regione, meta fin troppo trascurata dagli itinerari italiani.
Consigli di lettura – l’Abruzzo in due libri
Commissariato di polizia La Bella Napoli (Marco Virgilio Editore), ambientato in gran parte in Val di Sangro. I nomi delle località sono stati modificati per vezzo letterario, ma i luoghi sono riconoscibilissimi: Castel di Sangro, Roccaraso, il Parco della Majella (dall’antica dea Maja)...Un bel giallo di quasi-esordio per l’autore, il napoletano Ugo Mazzotta, sulla scia dei “maestri” Montalban e Camilleri.
Un salto indietro di un po’ di secoli con Streghe maghi e sortilegi, di R. Canosa e I. Colonnello (Edizioni Menabò), viaggio nel mondo magico e sotterraneo dell’Abruzzo letto attraverso i documenti degli archivi ecclesiastici. Ricco di illustrazioni tratte da stampe antiche.
Qualche dato
100 orsi marsicani (da cui prende il nome la zona) appartenenti ad una sottospecie unica al mondo, discendente diretta dell’orso delle caverne; 700 camosci d’Abruzzo, anch’essa specie rara e simile a quella dei Pirenei; 50 lupi appenninici, la rarissima lince, il cinghiale, la lontra, 5 coppie nidificanti di aquila reale e - recentemente reintrodotti – il cervo (1200 esemplari) e il capriolo (500 esemplari). Tutto questo e tante altre specie animali – facilmente avvistabili - a pochi chilometri (circa due ore di auto) da Roma e Napoli. 50mila ettari di parco che sfoggia estesissime ed integre faggete e pinete, ed alcune chicche uniche al mondo: un’orchidea alpina – presente solo da queste parti e sulla Majella – e un’iris molto particolare.
Promosso a pieni voti?
Non c’è dubbio che il Parco abbia tutte le carte in regola per garantirsi il prestigioso Diploma Europeo per la Conservazione della Natura, titolo che detiene da oltre trent’anni, nonostante negli ultimi tempi siano circolate cattive notizie...Non è infatti un mistero il deficit che grava sulle spalle dell’amministrazione del Parco, venuto alla luce insieme alla gestione non proprio esemplare di gran parte del personale, al recente incremento del bracconaggio e - ciliegina sulla torta - ad alcuni progetti per la costruzione di impianti sciistici in aree integre e selvagge. Un contributo straordinario concesso dalla recente Legge Finanziaria, oltre ad un Progetto d’Impresa in fase di elaborazione e ai programmi di risanamento del nuovo Consiglio Direttivo, sono fino ad ora le armi e i rimedi attuati per far fronte all’emergenza e arginare pericoli e rischi. Tutto per salvaguardare questo gioiello della natura che, da solo, è già un buon motivo per una visita a questa regione, meta fin troppo trascurata dagli itinerari italiani.
Consigli di lettura – l’Abruzzo in due libri
Commissariato di polizia La Bella Napoli (Marco Virgilio Editore), ambientato in gran parte in Val di Sangro. I nomi delle località sono stati modificati per vezzo letterario, ma i luoghi sono riconoscibilissimi: Castel di Sangro, Roccaraso, il Parco della Majella (dall’antica dea Maja)...Un bel giallo di quasi-esordio per l’autore, il napoletano Ugo Mazzotta, sulla scia dei “maestri” Montalban e Camilleri.
Un salto indietro di un po’ di secoli con Streghe maghi e sortilegi, di R. Canosa e I. Colonnello (Edizioni Menabò), viaggio nel mondo magico e sotterraneo dell’Abruzzo letto attraverso i documenti degli archivi ecclesiastici. Ricco di illustrazioni tratte da stampe antiche.