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Felice Pedroni, un emigrante italiano nella corsa all'oro in Alaska

creato da Massimo Turchi ultima modifica 23/01/2009 17:30

La storia di Felice Pedroni è incredibile, fatta di disagi, povertà, tenacia, sogni e un pizzico di follia. Una storia che oggi può ancora insegnarci qualcosa ed essere di stimolo al rilancio della frazione di Trignano (Fanano, Modena).

 
 

La storia in breve è questa:

Felice, nasce a Trignano di Fanano (Mo) nel 1858 è il quarto di sei fratelli. La famiglia è povera. Nel 1870 il padre muore e i fratelli maggiori devono partire in cerca di fortuna. Fabiano parte per la Corsica, l’Africa e infine l’America. Nel 1881 Domenico e Felice vanno in Francia a lavorare nelle miniere di carbone, ma il lavoro è troppo duro e tornano a casa. Lo stesso anno Felice parte per l’America e raggiunge Fabiano. Per 14 anni fa tanti lavori spostandosi verso Ovest. Nello stato di Washington, nel 1888, diventa cittadino americano col nome di Felix Pedro. Nel 1894, in un incidente minerario muore un suo amico e questo lo fa decidere di diventare cercatore d’oro. Nel 1895 si trasferisce a Forty Mile, Yukon (Canada). Quando nel 1897, negli Stati Uniti arriva la notizia della scoperta del Klondike e miglia di persone partono per raggiungere i campi minerari, Pedroni se va a Ovest a cercare in un territorio semi-sconosciuto vivendo anni di intense avventure. Riesce a diventare amico degli indiani (che odiano i bianchi). Nel luglio del 1902, malato e ormai sfiduciato, trova l’oro, uno dei più ricchi giacimenti auriferi dell’Alaska. Fairbanks, oggi la seconda città per importanza, è dedicata ad un senatore dell’Indiana che diverrà vice-presidente degli Stati Uniti. Felice è ricco e nel 1906 torna in Italia per sposarsi, conosce una maestrina e la corteggia assiduamente, ma alla fine, lei, anche per le pressioni della famiglia, rifiuta la proposta. Nel novembre dello stesso anno, in America, Felice sposa un’irlandese che gestiva una locanda. Lei lo sposa per i soldi. Il suo socio, quello che lo ha aiutato a diventare cittadino americano, gli fa causa. Felice muore a Fairbanks nel luglio del 1910 in circostanze non chiare. Nell’ottobre dello stesso anno il tribunale riconosce al socio tutti i diritti e così la moglie rimane con pochi spiccioli.

Nel 2002 Fanano si è gemellato con Fairbanks e nello stesso anno, l'associazione "Comitato Terra di Trignano" da avvio ad una festa, oggi denominata "L'oro di Felice Pedroni" con l'obiettivo di rilanciare la frazione attraverso la realizzazione di un museo, nei locali delle ex-scuole, dedicato alla Linea Gotica e al famoso pioniere... IN quel giorno i partecipanti possono rivivere la storia di Pedroni, e provare a cercare l'oro. Nel 2007 è uscito un romanzo "Alla fine dell'arcobaleno. La storia di Felice Pedroni da Fanano all'Alaska" (Prospettiva Editrice, Civitavecchia-Roma) e quest'anno è stato realizzato il sito internet www.felicepedroni.it che vuole focalizzare il contributo che italiani hanno dato all'Alaska e che continuano a dare, e l'unità didattica rivolta alle scuole con l'obiettivo di sensibilizzare gli alunni alle problematiche dell’emigrazione e dell’immigrazione, prendere coscienza della realtà del territorio e del cambiamento di prospettiva: da paese di emigrazione a meta di immigrazione, confrontare gli ambienti e le abitudini di vita così distanti e diversi: l’Appennino modenese e l’Alaska di allora e di oggi.

 

 

Massimo Turchi

 


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