Fabio Bonvicini
Dopo una lunga e spensierata infanzia fra i boschi e gli indiani dell’Appennino modenese,
viene proditoriamente attirato nella trappola cittadina dal miraggio dello studio e della bella vita. Passa gli anni più belli fra i libri di filosofia e treni sempre in ritardo che lo portano a Bologna e in giro per l’Italia.
Dopo la laurea si accorge che in realtà era la musica la strada maestra che sempre aveva cercato e –ritornato rapidamente sui propri passi- si iscrive al conservatorio per lo studio del flauto dolce insieme a due bambine e quattro adolescenti. Superato l’imbarazzante momento del primo giorno di scuola si accorge che le cose non vanno poi così male e che in fondo è proprio vero che nella vita c’è sempre da imparare.