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[bimbinviaggio] 71 - Treviso, Fabriano, Mondello

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Bimbinviaggio
  giovedì 13 febbraio 2003
Treviso, Fabriano, Mondello
a cura di Stefania Gonzales
  Treviso

Se amate l'impressionismo, cercate di andare a Treviso che ospita, fino alla fine di marzo, L'impressionismo e l'età di Van Gogh, la più importante mostra mai concepita in Italia sul movimento artistico. Vi si ripercorre il tempo tra la prima esposizione impressionista, nel 1874, e l'ultima, nel 1886, soffermandosi in particolare sull'opera di Van Gogh, che visitò l'ultima esposizione impressionista rimanendo molto colpito dalla personalità della nuova arte. Nelle cinque sezioni della mostra, tra le 162 opere presenti, vi godrete i lavori di Monet, Renoir, Cezanne, Degas, Manet, Toulouse-Lautrec, Sisley, mentre nella parte dedicata al maestro olandese si trovano 45 opere tra cui tre quadri mai esposti al pubblico.
Per i bambini la mostra può essere un'occasione per avvicinarsi all'arte, quella dell'età impressionista, di grande impatto visivo ed emozionale con i suoi colori forti e le immagini non accademiche, i tratti a volte sfumati e a volte nettissimi, quasi infantili. Ma se proprio non ne vogliono sentire di seguirvi tra tele, sculture e bozzetti, potete provare a farli disegnare negli spazi attrezzati per loro.
A Trieste in questo periodo c'è un'altra mostra interessante da visitare. Si tratta di 700 anni di occhiali - Dal 1200 ai giorni nostri, che, si desume anche dal titolo, propone una documentata storia degli occhiali. Per i più piccoli che già li portano la mostra è un'occasione per saperne di più e per avere un autorevole aiuto per ribattere a tono agli antipatici che li prendono in giro, magari chiamandoli "quattrocchi". La mostra è allestita, non a caso, nella Sala Capitolare dei Domenicani del Seminario (nell'imponente Chiesa di San Nicolò) dove si trova la Galleria con i ritratti dei personaggi dell'ordine: tra di loro, il Cardinale Ugo Da Provenza intento a leggere e scrivere con le lenti appoggiate sul naso. La prima opera della storia dell'arte che ritrae un personaggio con gli occhiali inforcati.
E ora, già che ci siete, fatevi un giro nel centro di Treviso ancora circondato dalle mura. Il suo cuore è Piazza dei Signori, con il Palazzo dei Trecento e la loggia affrescata. Dietro alla piazza, oltre al palazzo del Monte di Pietà, Trieste è un affascinante dedalo di vie e canali, mentre tra Piazza dei Signori e Piazza del Duomo si sviluppa Calmaggiore, con i bei negozi e le case signorili. Di nuovo spazi ridotti li trovate nelle piazze Pola, San Vito e Rinaldi, che ricordano i campielli veneziani, e se riuscite a trascinare i vostri figli per chiese, in città ne trovate di bellissime ricche di affreschi e pregevoli opere di importanti artisti (un nome tra tutti, Tiziano, che ha dipinto la pala del Duomo). Infine, un'alternativa di tour è la navigazione del Sile, fiume di risorgiva che attraversa Trieste ed è navigabile fino alle chiuse nei pressi di Burano e Torcello. Lungo le sue sponde si ammirano fortificazioni (la Torre dei Carraresi a Casale) e ville (la più importante è Villa Gabbianelli), mentre le alzaie sugli argini, un tempo percorse dai buoi che trainavano i barconi, sono meta di passeggiate.

Notizie utili. L'impressionismo e l'età di Van Gogh. La rivoluzione di un'arte nuova: fino al 30 marzo, Casa dei Carraresi, via Palestro, 33/35 - Treviso. Per informazioni e prenotazioni, Linea d'Ombra, tel. 0438-213.06, fax 0438.418.108. Orario: lunedì, martedì e giovedì 9-22; mercoledì, venerdì e domenica 9-20; sabato 9-mezzanotte. Biglietto: intero 10 ¬, ridotto 7. Ingresso gratuito per i bambini della scuola materna. Nei giorni festivi è disponibile un servizio gratuito di assistenza al disegno per i bambini dai 4 agli 8 anni (ingresso fino ad esaurimento posti). Nelle sale è vietato portare passeggini o zaini porta bambini. Ricordatevi di prenotare (diritti di prevendita 1,55 ¬), altrimenti rischiate di non entrare.
700 anni di occhiali - Dal 1200 ai giorni nostri, Chiesa di San Nicolò - Treviso. Orario: lunedì-venerdì, 10-12.30/15-18; sabato e domenica, 10-12.30/14.30-18. Biglietti: ingresso gratuito.

Come andare. Treviso si raggiunge con la A/27 Venezia-Belluno, uscita Treviso Sud. La circonvallazione esterna ruota intorno alla città con senso unico di marcia antiorario.

Dove mangiare

Al Dante
(piazza Garibaldi, 6 - Treviso, tel. 0422-591.897, nel parco del Sile), osteria verace con cicheti (i tipici assaggi veneti serviti in quantità da diventare pasti) al banco o seduti (in estate su una pedana sul fiume).

Dove dormire

A una decina di minuti da Treviso (vicino all'osteria Al Dante), il bed & breakfast Mezzaluna è circondato da un ampio giardino. Le camere sono grandi e luminose con televisione. Prezzi: camera doppia 55 ¬; i bambini con meno di due anni che dormono nel letto con i genitori non pagano. La camera tripla (per famiglie con bimbi che dormono già nel proprio letto) costa 70 ¬ e la quadrupla 80 ¬. Le tariffe comprendono la prima colazione (caffè, pane, burro e marmellata e, per i piccoli ospiti, Nutella e latte con Nesquik).
Mezzaluna, strada delle Zucchette, 48 - Treviso, tel. e fax 0422-231.838, e-mail:info@bbmezzaluna.it.. Internet: www.bbmezzaluna.it.
Inoltre, in occasione della mostra sull'impressionismo, il Consorzio di Promozione Turistica di Treviso (tel. 0422-541.052) ha predisposto una serie di agevolazioni per il soggiorno in città e provincia riservate ai visitatori della mostra: fino al 14 febbraio, soggiorno in stanze di categoria deluxe a 120 ¬, comfort, 90 ¬, standard 75. La quota comprende: un biglietto di entrata alla mostra, un pernottamento con colazione, una cena/pranzo con menù tipico trevigiano, il carnet "E' Treviso", con un buono di ingresso a musei o ville, un buono per il piatto ricordo Van Gogh, una degustazione di vini locali, buoni-sconto nei negozi della provincia, un buono di 2,5 ¬ per il taxi.
  Fabriano (An)

Vi proponiamo ora un museo-laboratorio un po' speciale, tutto dedicato alla carta. Il Museo della carta e della filigrana non poteva che nascere a Fabriano, città che più di ogni altra lega il suo nome a quello della carta: se, infatti, i primi a fabbricare la materia sono stati i cinesi, è Fabriano a ospitare, nel 1276, la prima cartiera italiana.
Nel museo è mostrato l'intero ciclo lavorativo della carta che comincia nella Gualchiera Medievale fabrianese, ricostruzione di una cartiera del XIII secolo. Qui si utilizzano le tecniche dei Mastri Chartai, veri e propri maestri nell'arte della produzione cartaria. Si continua il viaggio attraverso la Sala delle Filigrane, la Sala dei Telai e l'Officina del Filigranista, lungo un percorso che dal XIII secolo porta alle filigrane artistiche del Novecento.
Inoltre, il Museo organizza speciali laboratori interattivi (per scuole elementari, medie e superiori), luoghi dove i ragazzi sviluppano le proprie capacità creative con l'aiuto di un metodo didattico che si rifà agli insegnamenti di Bruno Munari (primo designer...) italiano, pittore, scrittore, creatore di libri per l'infanzia che a sua volta attinge dalla cosiddetta pedagogia attiva. Un antico proverbio cinese dice che "se ascolto dimentico, se vedo ricordo, se faccio capisco": tramite il gioco e l'esperienza diretta con i materiali, i ragazzi diventano consapevoli delle propria creatività e, attraverso l'osservazione, apprendono divertendosi.
I laboratori sono diversi e suddivisi per fasce d'età. In Siamo tutti mastri cartai (per tutte le età), i ragazzi imparano a realizzare un foglio di carta filigranato con l'antica tecnica dei Mastri Cartai. Il Mastro Cartaio mostra prima ai bambini tutte le fasi della lavorazione della carta, poi gli allievi realizzano da soli il loro foglio di carta. Al termine, viene rilasciato un attestato di partecipazione su un foglio di carta filigranata. Poi c'è La città della carta o la città& di carta (differenziato per gli alunni delle scuole elementari, medie inferiori e superiori), laboratorio che prevede la ricostruzione tridimensionale, usando fogli di carta di grammatura superiore, dei principali monumenti della città. Consigliato agli alunni delle scuole elementari è infine Fabriano, puzzle di una città, la ricostruzione bidimensionale (con cartoncino) dei principali monumenti della città attraverso l'osservazione di fotografie.

Fabriano, culla della carta e paese natale all'artista rinascimentale Gentile da Fabriano, ospita anche il Grande Museo, mille metri quadri con collezioni private provenienti da tutto il mondo e una curiosissima sezione dedicata all'orrore e al fantastico. Carlo Rambaldi (il "papà" di E.T. per ricordare la più famosa delle sue creature) ne è direttore ed è grazie al suo tocco che, tra i più di 1000 pezzi esposti, potrete ammirare mostruose maschere, orrendi rettili, paurosi costumi di streghe e naturalmente extra terrestri (per fortuna, finti!).

Notizie utili. Museo della Carta e della Filigrana, presso l'ex convento di San Domenico, largo Fratelli Spacca, 2 - Fabriano (An). Per informazioni e prenotazioni, tel. 0732.709297-223.34; e-mail: info@museodellacarta.com e prenotazioni@museodellacarta.com. Internet: www.museodellacarta.com. Orario: dal 1° ottobre al 31 marzo, martedì-sabato 10-18; domenica e festivi 10-12/16-19; lunedì chiuso. Biglietti: 3,36 ¬ singolo; i bambini sotto i 6 anni non pagano. I laboratori hanno durate e prezzi diversi: Siamo tutti mastri cartai, per esempio, si tiene nel corso della visita guidata, dura un'ora e mezza e costa 2,60 ¬ a testa. Per la visita (sempre guidata), invece, ci vuole 1 ora e 15 circa.
Grande Museo, Loggiato San Francesco, 1 - Fabriano, tel. 0732-572.6-231.60. Biglietti: ingresso gratuito. Orario: aperto domenica, 17-19.30; gli altri giorni a richiesta.

Come andare. In auto, autostrada A/14, uscita Ancona Nord, superstrada E/45 e ss/76. Oppure uscita Jesi centro e ss/76.

Dove mangiare e dormire

A 700 metri sul livello del mare c'è l'albergo ristorante Pineta a conduzione familiare (famiglia Dell'Uomo). Ha 40 camere, con ogni moderno comfort, bagno e doccia, ascensore, TV color con satellite, telefono. Inoltre, campi da tennis e bocce, piscina semiolimpica con baby-pool e solarium privato. Parco con area giochi per bambini e mountain-bike, equitazione e pesca sportiva in strutture convenzionate a pochi chilometri. Nel ristorante, cucina di territorio con piatti tipici marchigiani e cucina internazionale. Prezzi: un week end in doppia da 80/90 ¬ a persona (1-2 giorni con pensione completa). Per i bambini fino a 5 anni, 50 per cento di sconto e 30 per cento fino a 8 anni in camera con i genitori.
Sempre della famiglia Dell'Uomo, l'Hotel Borgo Antico è un tre stelle ricavato in uno stabile del Novecento ristrutturato. Oltre alle stanze tradizionali (alcune con aria condizionata) sono disponibili alloggi con cucina e ingresso indipendenti. Inoltre, terrazza solarium e giardino con piscina.
Hotel Pineta - Campodonico di Fabriano (An), tel. 0732-259.639, fax 0732-259.489. Internet: www.pinetahotel.com.
Hotel Borgo Antico - Borgo Tufico, 32/A, Fabriano (An), tel. 0732-259.489, fax 0732-678.409.

Gli amici consigliano:
Lucia: "Non mancate di portare i vostri figli al "Grande Museo". Nei mille metri quadri di esposizione troverete 16 sale con collezioni provenienti da tutto il mondo. La più bella è forse quella dedicata all'orrore ed al fantastico. Le altre sezioni comprendono maschere folkloristiche, strumenti di potere degli sciamani, armi degli Indiani d'America, 500 animali imbalsamati e attrezzi del mondo agricolo in miniatura. Insomma una miniera di idee e di stimoli per i vostri bambini.
Se potete salite al monastero di S. Silvestro a soli 7 km. dal centro. E' un monastero benedettino che risale al 1200, i monaci saranno lieti di accogliervi. Ve lo consiglio per l'aria di assoluta pace e serenità che vi si respira, sia dentro che fuori, nel meraviglioso bosco che lo circonda e nel quale potrete fare belle passeggiate".
 

Mondello (Pa)

Dire Mondello è come dire la spiaggia dei palermitani. E da Palermo, in effetti, si raggiunge anche attraverso il verde dei Giardini della Favorita. Mondello, ancora agli inizi del Novecento non esisteva, o meglio era una palude malsana che solo la lungimiranza di un nobile palermitano trasformò nell'attuale spiaggia. Fino ad allora, dunque, al posto di baretti, pizzerie, bagni e via dicendo, c'era solo il borgo di pescatori e una tonnara molto attiva. Oggi il fascino di questo paesetto marino, frequentatissima e attrezzata località estiva, vive in ciò che rimane dell'antico borgo, vale a dire il porticciolo e qualche barca da pesca. Della tonnara resistono, invece, la torre (prima metà del Cinquecento) e parti degli edifici che formavano il malfaraggio (il deposito delle barche lunghe), gli attrezzi da pesca e i magazzini del taglio e dell'inscatolamento del pesce.
Ma Mondello non finisce qui. Tralasciando in questa stagione la spiaggia (da frequentare da aprile-maggio in poi) ci sono tante cose da vedere. Vi diamo di seguito qualche indicazione, ma per maggiori idee di viaggio, vi rimandiamo al sito www.mondellolido.it, molto curato e dettagliato.
Partiamo intanto dal sistema di torri, che, sin dal XV secolo, era il canale di comunicazione tra i paesi di Mondello, Partanna e Sferracavallo, ma aveva anche una funzione di avvistamento e difesa dai pirati. Proponendo ai bambini proprio di giocare ai pirati, dopo quella della tonnara potete andare a vedere (si raggiunge attraverso un sentiero nel verde) la torre detta del Fico d'India, piccola ma ben restaurata. Se, invece, preferite qualcosa di molto più antico, eccovi serviti con le grotte della Marinella. Dei sei antri, dove sono state individuate numerose testimonianze preistoriche, la più importante è la grotta detta della Regina. Nell'antichità doveva essere un santuario fenicio-punico (in realtà, l'unico attestato sino ad ora nell'area mediterranea): lo dimostrano un centinaio di iscrizioni e raffigurazioni su tutte le pareti. Se infine vi va di andar per case, fatevi un giro tra le strade di Mondello, Valdesi, Partanna e Martini: vi imbatterete in una lunga serie di villini in stile Liberty, perfetto aperitivo prima di gustare l'esplosione dell'Art Nouveau che è la città di Palermo. E qui ci torneremo in seguito. E' una promessa.

Come andare. Autostrada A/29 Palermo-Punta Raisi direzione Palermo, uscita Capaci. Oppure ss/113 direzione Palermo. Dopo Sferracavallo, segnaletica per Mondello.

Dove mangiare<?xml:namespace prefix = o />

Mondello è un inseguirsi di pizzerie, bar, ristoranti, fast-food. Speciale (nome a parte) è Bye bye blues, che serve piatti (anche ricercati per palati esigenti) a base di pesce, come insalata di mare, spaghetti ai ricci e tagliata di tonno. Ovviamente si chiude con cassata siciliana e, per chi apprezza il vino, la cantina offre l'imbarazzo della scelta. Prezzi medio-alti.
Bye bye blues, via Del Garofano, 23 - Mondello-Valdesi (Pa), tel. 091.684.141.5.

Dove dormire  

Molto vasta anche la proposta alberghiera. Vi citiamo un quattro stelle, il Mondello Palace (viale P.pe di Scalea, tel. 091-450.001, fax 450.657) con piscina, spiaggia riservata e attrezzata, minigolf, giardino. Prezzi: fino al 27 marzo, 61,25 ¬ a persona in camera doppia con prima colazione..
  Le prossime mete

Ecco dove ci porteranno le prossime gite:

  • L'arte del gioco (Aosta)
  • Valli del Cimone
  • Terme di Sardara
  • Vulcania

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